CONSIGLI PER I PAZIENTI CON LINFEDEMA

IL LINFEDEMA, L’EDEMA VENO-LINFATICO- CHE COS’E’ ? COME LO SI COMBATTE ?

Il LINFEDEMA e più in generale la stasi venosa e linfatica costituiscono malattie quasi sempre di tipo cronico, cioè con la tendenza a peggiorare o comunque a ripresentarsi nel corso del tempo.

Il paziente affetto da un edema (un gonfiore) di uno o due arti, deve dunque necessariamente eseguire con costanza e attenzione il ciclo terapeutico basato sul linfodrenaggio manuale, sul drenaggio linfatico ad onda elettrosonora, sulla pressoterapia, l’applicazione del talco alla cumarina, eseguendo i bendaggi del caso, indossando la calza elastica o il bracciale elastico, assumendo i farmaci adeguati, eseguendo gli esercizi muscolari e nel rispetto dei consigli specifici. Solo in questo modo è possibile migliorare il gonfiore ed eliminare le complicazioni associate.

Si dice che il linfedema è una malattia incurabile, ma questo non è vero; si tratta di una malattia che può durare effettivamente tutta la vita, ma può essere controllata e ridotta notevolmente; per raggiungere questo obiettivo c’è bisogno di una stretta collaborazione tra il paziente, il medico e il/la terapista; infatti se il/la paziente aumenta di peso, o non perde il peso in eccesso, non applica la cumarina in talco, non indossa le calze elastiche o il bracciale elastico, non esegue i massaggi e gli esercizi consigliati, non assume i farmaci consigliati ecc., allora il gonfiore resterà o peggiorerà. Ma se si prende coscienza dell’importanza delle terapie consigliate, e dell’importanza di ripetere questi cicli terapeutici (sempre minori nel tempo), allora i risultati saranno visibili e duraturi.

Qui di seguito vengono riportate le regole principali per combattere la malattia dei vasi linfatici (e venosi); ogni paziente dovrebbe cercare di memorizzare queste regole, applicandole tutti i giorni.

NORME DI IGIENE LINFATICA

– Non esporre l’arto malato al sole (o almeno bagnarlo con acqua fresca), evitando comunque i bagni caldi, il calore in generale. E’ preferibile fare delle spugnature fredde dell’arto stesso

– Consultare al più presto un medico se l’arto malato diventa caldo, arrossato, dolente, ulteriormente gonfio: può trattarsi di una infiammazione-infezione che rischia di compromettere la situazione già precaria.

– Evitare attentamente punture di insetti, graffi o morsi degli animali domestici, così come vanno evitate ferite di ogni genere; adottare estrema attenzione nella cura delle unghie; nell’ambito della cura della pelle applicare quando necessario il talco alla cumarina, vuoi per combattere l’edema , vuoi per favorire lo scorrimento della calza o del bracciale

– E’ opportuno eseguire, secondo un ritmo regolare, una visita specialistica vascolare di controllo per adeguare la terapia.

– ARTO SUPERIORE

– Portare dei guanti per le attività giornaliere a rischio di danno per la pelle (per es. in cucina o in giardino); utilizzare ditali per il cucito;  non portare dei gioielli al polso o alle dita della parte da proteggere, evitando anche vestiti con maniche troppo strette

– Utilizzare un reggiseno che non comprima eccessivamente dal lato malato a livello della spalla e lateralmente al collo; non utilizzare il braccio malato per portare dei pesi o eseguire lavori manuali duraturi

– Evitare ogni iniezione, vaccinazione o misurazione della pressione sull’arto leso, tenendo la sigaretta sull’altra mano

– Nella posizione seduta, mantenere il braccio alzato sino a livello della spalla (non  più alto, né più basso) e non lasciarlo pendere lungo il corpo per molto tempo; evitare di dormire sopra il braccio malato

– Utilizzare il più possibile, come da consiglio medico, l’adeguato bracciale elastico nel corso della giornata, rimuovendolo di notte.

– ARTO INFERIORE –

– Quando ci si siede, mantenere gli arti inferiori sopraelevati rispetto al bacino; non si deve infatti stare seduti con le gambe penzoloni; dormire con un cuscino sotto il materasso, o sollevando il letto, dalla parte dei piedi, di circa 10-15 cm.; evitare la posizione seduta o in piedi prolungata

– Non fare delle lunghissime passeggiate, preferendo brevi camminate sempre e comunque indossando le adeguate calze elastiche; non portare dei calzini o pantaloni che comprimono troppo o delle scarpe troppo strette

– In caso di viaggi in auto, treno o aereo mantenere le gambe sollevate, in scarico, muovendole quando possibile e indossando SEMPRE le adeguate calze elastiche

– Per le donne evitare di portare dei tacchi troppo alti (l’ideale è fra i 2 e i 4 cm.)

– Evitare l’aumento di peso, riducendo comunque il proprio eccesso ponderale: il gonfiore delle gambe è infatti favorito e peggiorato dal soprappeso e dall’obesità; all’opposto, quando si dimagrisce (se necessario) si tende sicuramente a migliorare lo stato patologico degli arti inferiori.